Crispiano è un borgo situato a metà tra lo splendido scenario della Valle d’Itria e Taranto, capitale della Magna Grecia.
Crispiano, terra delle 100 Masserie, oggi è riconosciuto come unicità della Puglia, in quanto non esiste un territorio così piccolo dove siano localizzate ben cento masserie, la cui età oscilla tra il 1400 e il 1800 d. C.
Crispiano ha origini molto antiche che risalgono all’epoca greca, tant’è vero che è stato ritrovato un corredo tombale contenente un diadema e due orecchini che fanno parte degli Ori di Taranto, custoditi nel MArTA di Taranto.
Il progetto delle “100 Masserie” è stato avviato con l’obiettivo di valorizzare questo straordinario patrimonio. Nel corso degli anni, sono stati creati percorsi turistici tematici e personalizzati, con un focus particolare sull’ospitalità. Oltre a offrire accoglienza di qualità, sono state introdotte attività esperienziali, come laboratori dedicati all’olio, al vino, al latte, al miele e alle erbe spontanee.
La Torre Cacace è sicuramente il simbolo più significativo della storia e dell’identità di Crispiano. Fu fatta erigere dall’ing. Carlo Cacace entro il 1873 per custodire le spoglie mortali dei componenti della sua famiglia. La Torre, alta 30 metri e di forma ottagonale, gode di una posizione strategica da dove si osserva il golfo di Taranto.
Le Grotte del Vallone costituiscono un articolato insediamento rupestre e sono state sicuramente popolate a partire dal XII secolo. Tagliano a metà il paese e sono state spesso rifugio dei monaci basiliani, i quali erano perseguitati dagli imperatori orientali. Successivamente, le Grotte del vallone sono state le abitazioni dei braccianti e dei primi abitanti di Crispiano. Le Grotte del Vallone per oltre 30 anni sono state location ideale per le rappresentazioni del “Presepe vivente”.
La chiesa di S. Maria, o chiesa di S. Angelo, ma per tutti i crispianesi “Chiesa Vecchia”, risale al XVI sec., ma presumibilmente è stata costruita sui ruderi di una chiesa preesistente. È localizzata al centro del Casale medievale di Crispiano. Di stile ionico-romanico, la chiesa divenne la prima parrocchia di Crispiano. Negli ultimi anni la Chiesa ha avuto diverse destinazioni, oggi è sede dell’Infopoint del Comune di Crispiano.
La Cripta o Abbazia di Santa Maria di Crispiano, risale all’ XI- XII secolo. Di origine bizantina, al suo interno conserva pitture murali con iscrizioni in lingua greca. Interamente scavata nel masso tufaceo, è sicuramente la più importante di tutto il complesso delle Grotte del Vallone.
La Torre Mininni fu progettata nel 1897 dal Generale di Genio Marina, Ing. Giuseppe Messina, Cavaliere Ufficiale di S.M. il Re d’Italia. La Torre fu eretta nel boschetto della Difesa e diventò luogo di villeggiatura del Generale e della sua famiglia.
L’insediamento rupestre di Triglie ricade parte in territorio di Statte e parte in Territorio di Crispiano. Lungo i costoni della Gravina tra il X ed il XII sec. sorgeva l’omonimo casale rupestre. Innumerevoli gallerie disposte a ventaglio convergono nella vallata di Triglie intercettando l’acqua di numerose sorgenti. Questo remoto ed interessantissimo luogo di culto è descritto in tutte le opere degli insediamenti rupestri del tarantino. Triglie è nota anche come luogo d’origine dell’omonimo e imponente acquedotto romano.
La riserva naturale Bosco delle Pianelle segna il confine tra i comuni di Martina Franca, Massafra e Crispiano. Le Pianelle si estendono particolarmente in direzione nord-ovest sud-est e sono attraversate dalla Strada Statale 581 Martina-Massafra. Questo interessantissimo polmone verde rappresenta uno dei rari biotipi ancora ben conservati presenti sul territorio pugliese, è ricco di cavità carsiche, di rigogliosa flora e variegata fauna. Secondo alcuni studiosi, il Bosco delle Pianelle risulta essere il terzo polmone verde d’Italia.
La Pineta di contrada Quirico o Pineta di San Simone è un vero e proprio polmone verde del nostro territorio, utilizzato in particolar modo da sportivi e famiglie nel loro tempo libero. La Pineta è dotata di un ampio e comodo parcheggio.
La Biblioteca Civica ”Carlo Natale” venne istituita nel 1964 grazie alla donazione di circa 3000 volumi da parte dell’ing. Carlo Natale. In tutti questi anni la Biblioteca è stata il centro della cultura crispianese grazie all’organizzazione di centinaia di attività culturali.
Tra le tante iniziative, va sottolineato sicuramente il progetto “Le Cento Masserie di Crispiano”, che dopo otto anni di lavoro e di ricerca, diede vita alla mostra “Le Cento Masserie”. Da allora, a Crispiano, si incominciò a parlare di turismo.
Il Centro Studi “Angelo Carmelo Bello” è stato istituito il 14 novembre del 2019. Localizzato in corso Umberto, ha come scopo principale la promozione della cultura, dell’arte, della scienza e della ricerca scientifica, con prevalente attenzione alla storia locale.
Il Cinema Teatro Comunale di Crispiano è un vero e proprio gioiellino, una significativa struttura storica e culturale. Dietro la sobria facciata, l’interno si presenta semplice ed elegante, dotato di regolare cabina per proiezioni cinematografiche, 6 palchi, 212 posti a sedere e camerini.
Il pomodoro giallo rosso di Crispiano è un’autentica gemma culinaria, riconosciuto come un fiore all’occhiello e un presidio Slow Food. Questo prelibato ortaggio viene raccolto nel mese di agosto e ha la straordinaria capacità di mantenersi fresco e gustoso fino all’anno successivo. La sua versatilità in cucina è notevole, ma è un ingrediente fondamentale nella tradizione gastronomica della Puglia.
Una delle ricette più iconiche e antiche che fa onore al pomodoro giallo rosso è l’Acqua-sale. Questo piatto rappresenta la quintessenza della cucina povera e ha radici profonde nella storia culinaria della regione. L’Acqua-sale è un’insalata che cattura tutti i profumi e i sapori della terra pugliese: il pomodoro succoso, il basilico aromatico, il sedano croccante e la cipolla dal sapore deciso. Questi ingredienti sono sapientemente mescolati con un olio extravergine di oliva di alta qualità, che sottolinea e amplifica i sapori naturali degli ingredienti.
La particolarità dell’Acqua-sale sta nel pane raffermo, precedentemente ammollato in acqua. Questo passaggio conferisce al piatto una freschezza unica, poiché il pane assume una consistenza morbida e assorbe i sapori del condimento, diventando una parte essenziale del piatto. Il risultato è un’esplosione di sapori freschi e genuini che riportano alle radici della cucina pugliese, una cucina che celebra la semplicità degli ingredienti di alta qualità e la maestria nella loro preparazione.